Prosegue l'iniziativa online #ILMUSEORACCONTA... ideata dal Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, attraverso cui poter esplorare, approfondire e riscoprire le sue preziose collezioni. Brevi video, condivisi il lunedì e il mercoledì mattina su facebook , twitter, instagram, Youtube e sui siti istituzionali, raccontano storie ma anche interventi di restauro legati a personaggi e oggetti appartenenti al teatro di figura locale, internazionale e contemporaneo.
Lunedì 6 luglio #ilmuseoracconta ci porta alla scoperta di un altro pupo palermitano in paggio proveniente dal teatro di Gaspare Canino e datato al 1920. Si tratta del personaggio raffigurante il Diavolo che rientra nella sfera degli elementi sovrannaturali e magici contenuti nelle trame cavalleresche.
Nella Storia dei Paladini di Francia, i diavoli sono a servizio dei maghi, ai quali rivelano segreti e dai quali vengono usati come fulmineo mezzo di trasporto; svolgono inoltre la funzione di raccogliere e trascinare le anime degli infedeli nel regno degli Inferi. Non rappresentano personaggi negativi e ciò è testimoniato dalla ilarità - e non dall'odio - che suscitano al pubblico mediante alcuni loro gesti (ad esempio quando si affilano le corna contro le quinte). La raffigurazione del personaggio del diavolo rivela le sue origini arcaiche, ravvisabili negli antichi riti di fertilità primaverili. Il pupo appare, infatti, come la versione lignea delle "maschere" di natura demoniaca che nel periodo carnevalesco e pasquale affollano e disordinano le feste tradizionali siciliane.
Si prosegue mercoledì 8 luglio con la presentazione del progetto di restauro a carattere sperimentale che verrà effettuato su due manufatti facenti parte del Fondo Africano e prodotti dall'etnia principale del Mali ossia i Bambara. Si tratta di una singolare marionetta dalle sembianze femminili e di una testa di un'antilope, vivacemente dipinta, adoperate nel teatro tradizionale delle marionette del Mali denominato Sogo Bo. Le marionette in questione sono utilizzate nelle rappresentazioni teatrali messe in scena con scopi rituali legati ai cicli stagionali. Sono realizzate in legno scolpito e decorate con colori vivaci, tessuti e altri materiali come crine animali e applicazioni metalliche, e presentano strutture complesse con elementi articolati, manovrabili tramite corde e bastoni. La struttura del teatro è effimera e prevede un palco rialzato, sotto al quale gli uomini si nascondono al pubblico, eseguendo lo spettacolo tramite lunghi bastoni inseriti nella marionetta stessa. Il teatro Sogo Bo è strettamente connesso alla musica: ogni personaggio, infatti, viene presentato accompagnato da una specifica canzone, in assenza della quale l'identificazione certa risulta pressoché impossibile.
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L'iniziativa si inserisce nell'ambito del progetto "The Human Library. I libri sono uomini" promosso dall' Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari di Palermo in collaborazione con ALAB–Associazione Liberi Artigiani Artisti e sostenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo - Direzione generale creatività contemporanea e Rigenerazione urbana, Piano Cultura Futuro Urbano - "Biblioteca di quartiere".
The Human Library. I libri sono uomini" prevede la realizzazione di servizi culturali e bibliotecari aggiuntivi attraverso un programma per la valorizzazione della memoria orale e attività formative. Concept del progetto è la narrazione, nelle sue diverse forme, quale strumento atto a sviluppare know how e trasferire contenuti e competenze che, rielaborati e ricreati con strumenti opportuni, possono innescare meccanismi virtuosi in termini professionalizzanti e di sviluppo sostenibile in risposta alla marginalità sociale ed economica del quartiere. Propulsori del progetto sono la Biblioteca "Giuseppe Leggio" e il Centro biblio-documentario sulle tradizioni popolari siciliane di Palazzo Tarallo quali presidi culturali, istituzionali e sociali dei mandamenti della Kalsa e dell’Albergheria della città di Palermo. www.ilibrisonouomini.it
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