THOLU BOMALATA, Andra Pradesh (India)
Hanumat
Inv.n. D495
Hanumat significa ‘Grandi mascelle’. È chiamato anche Añjaneya, in quanto figlio del dio Vāyu (il Vento) e della ninfa celeste Añjanā. È un essere ibrido con un corpo umano peloso e testa, braccia e piedi di un primate.
Hanumat è nato infatti Vānara, termine che indica le scimmie umanoidi destinate ad una vita eterna a cui soltanto gli dèi possono porre fine. I personaggi Vānara dell'antico poema epico indiano Rāmāyana sono considerati i discendenti della tribù degli abitanti aborigeni delle foreste dell’India meridionale. Essi probabilmente praticavano una forma di culto di adorazione delle scimmie e venivano venerate in quell'area come incarnazione dell'obbedienza, come guerrieri coraggiosi ed erano considerate divinità protettrici dei centri abitati.
Nel poema, i Vānara sono i coraggiosi guerrieri dell'esercito di Sugrīva, che viene identificato con un figlio del dio sole Surya ed è il re delle scimmie. Uno dei suoi consiglieri era Hanumat, detto anche Hanuman o Hanumant.
Hanumat è l’amico più fidato di Rāma, il quale lo incarica di raggiungere Laṅkā per liberare sua moglie Sītā dal demone Rāvaṇa e riportarla nel regno Ayodhyā.
Armato della sua mazza (gadā), per superare l’oceano che separa l’isola di Laṅkā dall’India, Hanumat si reca sul monte Mahendra e da qui, assunte proporzioni gigantesche, spicca un balzo e giunge nella terra di Rāvaṇa. Egli ha ifnatti la capacità di trasformarsi da grande a piccolo o a gigantesco.
Concluse le vicende del Rāmāyana, Hanumat visse per altre sette generazioni diventando consigliere spirituale dei cinque fratelli Pandava, e in particolare di Bima, protagonisti dell'altro grande poema epico indiano: il Mahabharata.