XLVI Festival di Morgana:
Teatro d’immagine del Mediterraneo
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Giovedì 11 Novembre _ ore 18
Inaugurazione mostra
I paladini del carretto siciliano
Le tavole di Emilio Murdolo
Organizzata in collaborazione con La Fondazione Ignazio Buttitta
Museo Internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Aprirà le danze del XLVI Festival di Morgana: Teatro d’immagine del Mediterraneo la mostra dal titolo I paladini del carretto siciliano, Le tavole di Emilio Murdolo alle ore 18 al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, sito in piazzetta A. Pasqualino, 5.
Protagonista indiscusso della mostra sarà il carretto siciliano, interessante elemento della cultura figurativa popolare della nostra Isola, posto all’attenzione di diversi studiosi per la ricchezza delle sue sculture e delle sue pitture.
L’usanza di dipingere il carro si definisce a metà dell’Ottocento, contestualmente al successo e alla diffusione incontrata dal carretto grazie al miglioramento del sistema viario isolano.Il carretto era allora quello che è oggi l’automobile: un oggetto non solo pratico ma anche mitico, attraverso cui affermare la propria ricchezza ed il proprio prestigio sociale, uno “status symbol” attorno cui si veniva progressivamente creando una mitologia e contestualmenteun’arte per celebrarla.
Come scrive Antonino Buttitta nel catalogo dedicato alla mostra: «Nel caso del carretto siciliano non c'era certamente sacralizzazione dell'oggetto. Esso era però per molti il centro del loroorizzonte esistenziale. Si determinava così spesso una totale identificazione dei carrettieri con il proprio carretto e il proprio cavallo. Questi diventavano il mezzo mediante cui essi affermavano la loro identità, laloro volontà di potenza».
La mostra darà testimonianza anche di un grande personaggio siciliano, nonché pittore di carri, esponendo proprio le sue tavole: Emilio Murdolo.Egli amava lavorare in strada, davanti alla sua bottega, e per quella strada, semprein compagnia del padre, passava spesso un giovane Renato Guttuso, genio precoce dell’arte pittorica.
Guttuso era attratto e profondamente colpito dal lavoro di Murdolo, fino ad esser letteralmenterapito, come egli stesso affermò, “dall'incantesimo delle sue figure e dei suoi colori.La pittura dei carretti - racconta il pittore - ossia vedere istoriare le fiancate di cavalieri coperti di rutilanti corazze, vedere scendere la pennellata di bianco che faceva scintillare una spada, furono il mio primo incantesimo”.Ed una delle sue primissime opere sarà poi riprodurre sulla tela proprio un variopinto carrettosiciliano, come quelli visti nella bottega di Murdolo.
Ciò che invece importa è che Guttuso abbiavoluto tributare riconoscenza, stima, e , perché no? affetto a questo umile dipintore di carretti siciliani, nella cui bottega egli andava ad inebriarsi dei colori e degli odori, forti e penetranti, come unaterribile droga. Difatti, anche nel pieno del suo successo e della gloria, dirà: “in tutta onestà debbodire che la tecnica pittorica la appresi da Emilio Murdolo”.
Testimonianza diretta ed inconfutabile ne sono queste splendide tavole - che potrete osservare durante l’inaugurazione del festival - dipinte da Murdolo a tempera grassa nel 1931, quando Renato Guttuso aveva solo vent'anni ma già il suonome incominciava ad essere riconosciuto nel panorama dell’arte contemporanea.
Sul retro diuna di queste ventiquattro opere, esattamente quella dal titolo L’ingresso di Carlomagno in Roma, vi è un’annotazione di Guttuso che recita: «le piace questo? per me è il più bello», e segue la sua firma, chiara ed inequivocabile.
Le opere furono commissionate aMurdolo da un ricco signore genovese, un ex marittimo di Bagheria, partito nella miseria più neradal suo paese ed approdato sui lontani lidi liguri dove sposò una fanciulla della ricca borghesia. Siamo negli anni '30; l’ex marittimo, ritornato nella sua città d’origine, dev’essere andato nella bottega di Murdolo per chiedergli di dipingergli qualcosa da portare con sé in ricordo delle tradizioni e dei colori della sua terra. E una volta da Murdolo, gli dev’essere balenata nella testa un’idea: nella sua bella casa di Genova ha un enorme armadio a muro tristemente “nudo”.Perché non rivestirlo con dipinti alla maniera dei carretti siciliani?
È così che devono esser nate queste opere, che nel tempo hanno mantenuto una vivacità e unafreschezza di grandissima efficacia, e che giovedì 11 novembre verranno presentate al Museo, perché tutti ne possano godere il fascino.
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Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoriasulla piattaforma online del XLVI FESTIVAL DI MORGANA: www.festivaldimorgana.it
È richiesto il GREEN PASS al fine di garantire la massima sicurezza all’interno dei locali adibiti agli spettacoli.