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Mostra
Pupi videodrome
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Ideazione di Rosario Perricone
Inaugurata nell'ambito del XLIII Festival di Morgana, Pupi Videodrome è una mostra multimediale sull'opera dei pupi siciliana allestita al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino. Una mostra che offre una visione del teatro dell'opera dei pupi siciliani integrata e inattesa, tra manufatti artigianali realizzati secondo le tradizionali tecniche costruttive dei maestri artigiani e opere artistiche di nuova concezione che rielaborano i codici e il linguaggio espressivo dell'opera dei pupi in chiave contemporanea e tecnologicamente avanzata. La mostra propone così un percorso espositivo altamente sensoriale e immersivo che fa della multimedialità la sua cifra per coinvolgere il visitatore in una esperienza piena di suoni ed accadimenti, in una messa in scena suggestiva di cui sarà protagonista attivo. Le opere esposte saranno: #CARINDA Augmented Reality; il cartello animato La rotta di Roncisvalle; il documentario Pupi a 360 gradi di Alessandra Grassi e due video installazioni di opere prodotte dal Museo delle marionette: In Two Minds – In Two Puppets di Kevin Atherton e The Palace of Raw Dreams di Judith Cowan.
La mostra è realizzata con il contributo della Fondazione Cultura e Arte nell'ambito del progetto "I cavalieri della memoria. Valorizzazione delle alte maestrie di costruzione e recupero dei pupi siciliani".
#CARINDA Augmented Reality
La marionetta Carinda, è il pupo più antico del Museo datata 1828, essa è stata "caricata", o per usare un neologismo "uplodata", dalla realtà materiale alla vita virtuale. La realtà aumentata (Augmented Reality – AR) consiste infatti nell'arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. Attraverso questa applicazione web-based di ultima generazione il visitatore potrà dunque visualizzare direttamente in streaming una sovrapposizione fra elementi reali – il pupo Carinda – e virtuali – animazioni 3D, filmati, elementi audio e multimediali – trascendendo così il mondo materiale.
IL CARTELLO ANIMATO LA ROTTA DI RONCISVALLE
L'opera è una animazione 2D di un cartellone tradizionale dell'opera dei pupi di Palermo, custodito al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino. Il cartello pubblicitario originale raffigura su tela in otto riquadri, denominati "scacchi" alcuni episodi dell'epica battaglia Roncisvalle, che vide morire tragicamente gran parte dei paladini francesi in seguito ad un tradimento. La scelta di questo progetto è dettata dal desiderio di restituire all'opera dei pupi ciò che lo stesso sviluppo digitale le ha tolto. L'opera utilizza dunque i linguaggi della tecnologia dell'animazione digitale per rivitalizzare questa pratica teatrale tradizionale.
I personaggi raffigurati nel cartello prendono spunto dagli scritti sull'epica cavalleresca e nell'opera dei pupi vengono animati dai pupi stessi. La rappresentazione statica dei personaggi dei tradizionali cartelloni viene qui animata mediante l'uso delle nuove tecnologie senza però snaturare un genere
legato alla tradizione popolare. L'animazione farà infatti parte di una installazione che prevede l'accostamento del cartellone reale con quello animato.
Partendo da quella idea originaria, Kevin Atherton svilupa un nuovo progetto artistico che fonde i linguaggi dell'arte contemporanea e del video con quelli dell'opera dei pupi siciliani giocando sui temi del doppio, inevitabilmente richiamati dal teatro di figura e dai suoi attori – pupi, marionette, burattini.
In Two the Puppets è una video installazione che mette in scena una video-conversazione tra due pupi siciliani, appositamente creati da Salvo Bumbello secondo le tecniche costruttive e con gli strumenti tradizionali dell'opera dei pupi ma raffiguranti un soggetto nuovo: l'artista, da giovane e l'artista sessantenne. Partendo da una critica di se stesso come artista e da una messa in discussione del proprio ruolo nell'opera, i due pupi criticano con ironia l'arte contemporanea pur conoscendo la verità ontologica di se stessi come marionette.
Esposta per la prima volta al Canary Wharf di Londra nel 2012, costituisce una delle due installazioni dell'opera The Stuff of Raw Dreams. L'idea nasce dalla visita del Museo Pasqualino che l'artista fece nel 2003 cui seguì una seconda visita, diversi anni dopo, nel 2012, per la realizzazione del film The Palace of Raw Dreams.
Il film racconta per frammenti visivi uno spettacolo dell'opera dei pupi, che qui Judith Cowan analizza in modo personale. La scena è osservata sia dal punto di vista del pupo che sta sul palco, sia da quello del pubblico. La forma narrativa è un compendio gestuale, visivo, sonoro di grande impatto, ma l'aspetto che Judith Cowan pone in risalto è quello della performance, accentuato dall'uso contemporaneo di camere differenti, a volte posizionate sul corpo stesso dei pupi. Spostando lo sguardo dal centro, le immagini assumono un nuova configurazione, che si muove tra senso di mistero e oggetto osservato, impossibilità della narrazione nella sua rituale continuità, sovvertimento dei ruoli. La sequenza perde il rigore della struttura e dell'immagine, e si ripete all'infinito, muovendosi veloce tra testimonianza ed invenzione, pronta a riscrivere la modalità di fruizione.
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Info: 091.328060
www.museodellemarionette.it
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