XLVII Festival di Morgana
OPERA DEI PUPI SICILIANI
Avventure d'amore e d'amicizia di Bradamante e Marfisa
Copione elaborato sulla base dei canovacci di tradizione dell' Opira catanese da Alessandro e Fiorenzo Napoli
Marionettistica Fratelli Napoli (Italia)
Marfisa, imperatrice di Persia, giunge dal fascinoso Oriente a Parigi per allearsi con Agramante di Biserta contro Carlo Magno. La formidabile guerriera, splendente nella sua lorica catafratta, tra amori e guerre intreccia le sue sorti con quelle di Bradamante di Dordona, sorella di Rinaldo e altrettanto formidabile donna in armi. Le due eroine provano teneri sentimenti per il conte Ruggiero dell’Aquila Bianca, capitan generale delle armate saracene. E così, come racconta Ludovico Ariosto nell’Orlando furioso, una tremenda gelosia d’amore si scatena fra le due, finché, per il provvidenziale intervento dell’anima del mago Atlante, Marfisa riconoscerà in Ruggiero il suo fratello gemello e stringerà con la futura cognata Bradamante sincera ed eterna amicizia. Conclusa la guerra tra cristiani e saraceni, le due eroine coroneranno col matrimonio le loro storie d’amore, ma le avventure non sono ancora finite…
Questi episodi si svolgono all’interno di una cornice costituita dai canti finali dell’Orlando furioso in cui si raccontano le fasi conclusive della rovinosa guerra di Agramante di Biserta: il duello ai pugnali di Rinaldo e Ruggiero sotto Arli, la distruzione completa delle armate africane e la sfida di tre contro tre all’isola di Lampedusa. Il racconto ariostesco viene presentato secondo la tradizione catanese dell’Opera dei Pupi, con grande rilievo dato soprattutto alla maestria vocalica delle parratrici. Rimettendo in scena questi episodi la memoria ritorna alla voce e alle indimenticabili interpretazioni di Bradamante e Marfisa “parlate” da Italia Chiesa Napoli. E per questo, lo spettacolo è a Lei dedicato.
Compagnia Marionettistica Fratelli Napoli
La Marionettistica Fratelli Napoli nasce con don Gaetano Napoli che fonda la compagnia nel 1921, quando inaugura a Catania, nel quartiere di Cibali, il Teatro Etna. Da allora, e fino al 1973, la famiglia Napoli svolge un'intensa attività nei teatri popolari di quartiere, lavorando con il mestiere storico, i pupi alti 130 centimetri e pesanti fino a 30-35 chili. Le regole e le tecniche di messinscena nel tempo vengono trasmesse alle successive generazioni: prima ai figli di don Gaetano - Pippo, Rosario e Natale - e poi a Fiorenzo, Giuseppe, Salvatore e Gaetano, figli di Natale e Italia Chiesa Napoli. Gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, tuttavia, innescano una grave crisi e i Napoli lavorano per adattare l'Opira catanese alle esigenze di un pubblico nuovo, pur mantenendosi fedeli ai codici e alle regole di messinscena della tradizione. Facendo tesoro dei suggerimenti di Nino Amico, Natale Napoli escogitò nel 1973 l'idea dei "pupi piccoli" di 80 centimetri, che consentirono alla tradizione catanese di confrontarsi con pubblico ben più ampio e largamente composto da giovani e giovanissimi. In questi anni, alla morte del padre Natale, Fiorenzo diventa direttore artistico della compagnia e i suoi figli Davide, Dario e Marco apprendono anch'essi le regole del mestiere, assicurando la continuità alla tradizione catanese dell'Opera dei pupi. Oggi i Napoli, oltre a proporre spettacoli con recita a soggetto, rappresentano testi basati sulla tradizione degli antichi canovacci nei quali una moderna drammaturgia dell’Opera dei pupi riesce a tener conto delle regole tradizionali di messinscena. Tutti i membri della famiglia Napoli prendono parte agli spettacoli.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sulla piattaforma online del XLVII FESTIVAL DI MORGANA: www.festivaldimorgana.it
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Info: 091.328060
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