Giovedì 22 marzo ore_16.00
Seminario permanente“Antropologia & Musica”
La tradizione delle timbila in Mozambico: tipologie di rappresentazione audiovisuale
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Giovedì 22 marzo alle ore 16.00, nell’ambito del ciclo seminariale “Antropologia & Musica” curato dal prof. Sergio Bonanzinga (Dipartimento Culture e Società), il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino ospiterà il secondo incontro dal titolo "La tradizione delle timbila in Mozambico: tipologie di rappresentazione audiovisuale" tenuto da Gianira Ferrara, dottoranda presso l’Università Nuova di Lisbona (Portogallo). Le timbila sono una particolare varietà di xilofoni presenti soprattutto nella provincia di Inhambane, dove risiede la popolazione chope, e nella capitale mozambicana, Maputo. Le “pratiche espressive” legate alle timbila, la cui importanza si è affermata a livello nazionale, hanno assunto negli anni un riconoscimento internazionale, in seguito all’iscrizione dello strumento e della sua pratica nella lista dei Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dell’Unesco. Storici, antropologi, etnomusicologi, giornalisti e documentaristi hanno prodotto, sino a oggi, una modesta documentazione bibliografica e audiovisuale sulla tradizione delle timbila.
Nel corso del seminario saranno proposti svariati esempi tratti dalla produzione audiovisuale esistente, differenziandoli in base:
a) alle tipologie di scrittura fílmica;
b) alle caratteristiche tecniche;
c) agli elementi espressivi.
Sarà quindi delineata un’analisi del contesto storico e sociale in cui si è andata attuando questa produzione documentaria, allo scopo di porne in evidenza l’utilità ai fini di un più generale studio della performance.
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Le iniziative organizzate nell'ambito del Seminario Permanente "Antropologia & Musica"hanno lo scopo di offrire a studenti e ricercatori orientamenti critici riguardo ai diversi metodi di rilevamento e di analisi delle pratiche coreutico-musicali, specialmente legate ai contesti in cui la trasmissione dei saperi è tuttora in prevalenza affidata all'oralità. Lo sguardo "antropologico" sui fenomeni musicali, che si è affermato a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso grazie soprattutto ad alcuni esponenti dell'etnomusicologia angloamericana (David McAllester, Alan Merriam, Alan Lomax, John Blacking ecc.), costituisce oggi un approccio consolidato anche per lo studio delle pratche musicali di interesse storico, che conosciamo attraverso oggetti, immagini e testi scritti, e si estende proficuamente a ogni forma dell'attuale mercato musicale globale. I comportamenti musicali saranno particolare trattati in ordine alle dinamiche relazionali innescate fra strati sociali, classi d'età e posizioni sessuali, alla morfologia della performance sonoro-gestuale nei suoi articolati processi di attuazione-ripetizione-trasmissione e all'interconnessione tra funzioni espressive, identitarie, ludiche, ergologiche e rituali.
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