Da mercoledì 5 a venerdi' 7 febbraio 2020_ore 14/19
Tiziana Migliore terrà tre lezioni sul tema
Modi di esistenza del senso. Immagine, testo, opera.
Aula consiglio del Dipartimento di Scienze Umanistiche
(Ed.12 - Università degli Studi di Palermo)
Da mercoledì 5 a venerdì 7 febbraio dalle ore 14 alle ore 19, presso l'Aula consiglio del Dipartimento di Scienze Umanistiche di Palermo (Ed.12), la Prof.ssa Tiziana Migliore (LUMSA e Centro Internazionale di Scienze Semiotiche Umberto Eco dell'Università di Urbino Carlo Bo) terrà tre lezioni sul tema Modi di esistenza del senso. Immagine, testo, opera.
Le lezioni indagano il concetto filosofico di immagine con metodo semiotico, specificandone proprietà, funzioni e valenze. Dal punto di vista delle scienze della significazione l'immagine non è scindibile dall'esperienza, non sta in una dimensione metafisica astratta dal mondo della vita. Si costituisce invece, internamente, di rimando all'azione quotidiana esterna di tessitura e di realizzazione di relazioni, cioè a rapporto con altri due concetti cardine della cultura occidentale: il testo e l'opera.
"Tessere", "operare" e "immaginare" sono i tre momenti orientati e reversibili del dare senso al mondo e a noi stessi. Il Testo è il modo "attuale" del senso, la fase in cui instauriamo relazioni con forme e sostanze del mondo; l'Opera è la fase della loro attivazione e messa in scena, il modo "realizzato"; l'Immagine è la fase di inscrizione nella memoria in ricordi, credenze e sogni, riunisce i modi "potenziale" e "virtuale" del senso. Così, per esempio, i disegni e i modellini di un progetto si distinguono da come il progetto viene realizzato senza confondersi con l'immagine che ne conserviamo. Possono accendere l'immaginazione, individuale, ed entrare nell'immaginario, individuale e collettivo, lasciando tracce che si ripresenteranno poi sotto forma di nuovi testi.
Intuiamo la discontinuità e gli slittamenti fra testo, opera e immagine – nei due ambiti dell'immaginazione e dell'immaginario – ma ce ne sfugge la logica. Riflessioni teoriche e analisi su testi e opere artistiche proveranno a ricostruirla.
"Tessere", "operare" e "immaginare" sono i tre momenti orientati e reversibili del dare senso al mondo e a noi stessi. Il Testo è il modo "attuale" del senso, la fase in cui instauriamo relazioni con forme e sostanze del mondo; l'Opera è la fase della loro attivazione e messa in scena, il modo "realizzato"; l'Immagine è la fase di inscrizione nella memoria in ricordi, credenze e sogni, riunisce i modi "potenziale" e "virtuale" del senso. Così, per esempio, i disegni e i modellini di un progetto si distinguono da come il progetto viene realizzato senza confondersi con l'immagine che ne conserviamo. Possono accendere l'immaginazione, individuale, ed entrare nell'immaginario, individuale e collettivo, lasciando tracce che si ripresenteranno poi sotto forma di nuovi testi.
Intuiamo la discontinuità e gli slittamenti fra testo, opera e immagine – nei due ambiti dell'immaginazione e dell'immaginario – ma ce ne sfugge la logica. Riflessioni teoriche e analisi su testi e opere artistiche proveranno a ricostruirla.
Tiziana Migliore insegna Semiotica all'Università di Roma Tor Vergata. È segretario scientifico del Centro Internazionale di Scienze Semiotiche Umberto Eco (CiSS, Urbino) e vicepresidente dell'Associazione Internazionale di Semiotica Visiva (AISV-IAVS). Ha pubblicato le monografie Miroglifici. Figura e scrittura in Joan Miró (Et al., Milano 2011) e Biennale di Venezia. Il catalogo è questo (Aracne, Roma 2012), più di sessanta articoli scientifici e curatele sull'arte contemporanea, sui rapporti fra semiotica e linguistica, sulla retorica visiva. Collabora con i quotidiani "la Repubblica" e "il manifesto".