Etnografie del contemporaneo_Gentrificazione e margini: "Perdersi. La città senza luoghi",di Alberto Sobrero. Venerdì 17 aprile_ore 17

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L'interrogativo è stato posto tante volte, ma non possiamo eluderlo: prima di ragionare di antropologia della città dobbiamo domandarci cosa si debba intendere con il termine città. Esiste un oggetto-città? In epoca moderna l'interrogativo è più volte stato al centro di dibattiti e altrettante volte si è parlato di crisi della città. I riferimenti antropologici e filosofici sono obbligati: la città è una forma dell'abitare e abitare è ordinare il proprio mondo, separare il noto dall'ignoto, definire il rapporto fra noi e gli altri. Più semplicemente è con-vivere. Abitare significa vivere, ma -diciamolo meglio- significa entrare in relazione con-, legare gli eventi, produrre storie, saper inter-loquire. Da sempre ci si è interrogati sulla natura della città e periodicamente si è detto della sua crisi; ma oggi la questione è diversa e più pericolosa: in un'ultima analisi la crisi dell'abitare urbano diventa crisi del carattere responsivo del linguaggio, crisi della democrazia.

Alberto Sobrero è professore ordinario di discipline etno-antropologiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma. Negli anni '80 ha svolto ricerche in Africa occidentale (Senegal, Niger), e in particolare nelle isole di Capo Verde (Hora de Bai. Antropologia e letteratura delle isole di Capo Verde). Negli anni seguenti ha condotto numerose ricerche nell'ambito delle società complesse, interessandosi in particolare di antropologia urbana (Antropologia della città) e di problemi di epistemologia delle scienze sociali (L'antropologia dopo l'antropologia), esaminando il rapporto fra ricerca scientifica e narrazione (Il cristallo e la fiamma). Negli ultimi anni ha approfondito questo rapporto in Pier Paolo Pasolini (Ho eretto questa statua per ridere) e in Michel de Certeau. Ha ricoperto diverse cariche istituzionali, fra le quali la direzione del dipartimento di Discipline glotto-antropologiche, la rappresentanza dei professori ordinari nel CdA della "Sapienza" e per diversi anni la direzione dello scambio culturale fra la propria università e l'Università di Montevideo (UY).

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