***
Domenica 21 marzo_ore 21
Prime imprese di Erminio
Prima serata
Il giovane Erminio, spodestato principe di Marocco, è stato cresciuto come un figlio dal duca Oronzo di Schverin e da sua moglie Glariana. Il perfido Antiaco, fratello di Oronzo, temendo che Erminio venga designato successore del ducato, ordisce ai suoi danni un'infame calunnia, accusan-dolo di commettere adulterio con Glariana. Oronzo esilia Erminio e ordina il processo per Glariana. Mentre in Schverin si acclara l'innocenza della duchessa e di Erminio, questi compie le sue prime grandi imprese: in Copenaghen egli prende le armi con la stella d'oro, per grazia divina acquista la preziosa spada Fede e con questa uccide Caiubardo, salvando il regno di Danimarca. I Persiani del re Baiazet portano guerra a Oronzo. La figlia di Baiazet, Gemma della Fiamma, è una fortissima guerriera: ella uccide i più forti campioni cristiani e sottomette Oronzo. Provvidenziale arrivo di Erminio della Stella d'Oro, il quale salva Oronzo, ingaggia furioso duello con Gemma e... se ne innamora, riamato. Conclusa vittoriosamente la guerra contro i Persiani, Baiazet si dà a precipitosa fuga, ed Ermino fa fuggire Gemma dalla prigione. Tornata in Persia, Baiazet la fa rinchiudere in una moschea per essersi innamorata di un cristiano. Con bell'intreccio Erminio, fingendosi gran penitenziere di Maometto, fugge con Gemma dalla moschea... ma un tremendo naufragio separa nuovamente gli amanti.
Compagnia Marionettistica Fratelli Napoli. La Marionettistica Fratelli Napoli nasce con Don Gaetano Napoli che fonda la compagnia nel 1921, quando inaugura a Catania, nel quartiere di Cibali, il Teatro Etna. Da allora e fino al 1973 la famiglia Napoli svolge un'intensa attività nei teatri popolari di quartiere, lavorando col mestiere storico, i pupi alti m.1,30 e pesanti fino a 30 - 35 chili. Le regole e le tecniche di messinscena nel tempo vengono trasmesse alle successive generazioni: prima a ai figli di don Gaetano - Pippo, Rosario e Natale - e poi a Fiorenzo, Giuseppe, Salvatore e Gaetano, figli di Natale e Italia Chiesa Napoli. Gli anni Sessanta e Settanta del Novecento tuttavia innescano una grave crisi e i Napoli lavorano per adattare l'Opira catanese alle esigenze di un pubblico nuovo, pur mantenendosi fedeli ai codici e alle regole di messinscena della tradizione. Facendo tesoro dei suggerimenti di Nino Amico, Natale Napoli escogitò nel 1973 l'idea dei "pupi piccoli" di cm. 80, che consentirono alla tradizione catanese di confrontarsi con pubblico ben più ampio e largamente composto da giovani e giovanissimi. In questi anni, alla morte del padre Natale, Fiorenzo diventa direttore artistico della compagnia e i suoi figli Davide, Dario e Marco apprendono anch'essi le regole del mestiere, assicurando la continuità alla tradizione catanese dell'Opera dei pupi. Oggi i Napoli, oltre a proporre spettacoli con recita a soggetto, rappresentano testi basati sulla tradizione degli antichi canovacci nei quali una moderna drammaturgia dell'Opera dei pupi riesce a tener conto delle regole tradizionali di messinscena. Tutti i membri della famiglia Napoli prendono parte agli spettacoli.