Presentazione del libro
Raccontami una storia. Fiabe, fiabisti, narratori
di Alberto Mario Cirese e Pietro Clemente
La fiaba è un oggetto molteplice, fatto di pratiche di narrazione orale e di scrittura, tradizione di portata epocale per la cultura occidentale. I testi qui raccolti spaziano tra il 1955 e il 2014: presentarli oggi al lettore vuole essere un contributo al rilancio e al rinnovamento degli studi di fiabistica italiani.
Questo libro esce 100 anni dopo la nascita di Alberto Cirese (1921) e 10 anni dopo la sua morte (2011). È un libro che a lui dedichiamo, nella convinzione dell’importanza che i suoi studi hanno avuto nella cultura antropologica europea tra la seconda metà del Novecento e i primi anni Duemila.
Alberto Mario Cirese ha insegnato Storia delle tradizioni popolari all’Università di Cagliari e poi Antropologia culturale nelle Università di Siena e di Roma Sapienza. E’ stato tra i protagonisti in Italia del rinnovamento teorico degli studi demo-etno-antropologici. Si è occupato di storia dell’antropologia, di letteratura popolare, di antropologia dei patrimoni culturali, di parentologia. L’approccio comparativo e la ricerca delle invarianze sottese alle diversità culturali sono stati centrali nei suoi studi, che si sono valsi anche di analisi strutturali e logico-formali, e di strumenti informatici. Il suo manuale Cultura egemonica e culture subalterne (1973) è stato tra i testi più letti e influenti nell’antropologia italiana; Altri sé. Per una antropologia delle invarianze (2010) è l’ultima raccolta di saggi da lui pubblicata.
Pietro Clemente ha insegnato Storia delle tradizioni popolari presso l’Università di Siena e Antropologia Culturale presso quelle di Roma Sapienza e di Firenze. È Presidente onorario della Società Italiana per la Museografia e i Beni Demo-Etno-Antropologici, presiede il consiglio scientifico della Fondazione Museo Guatelli, presiede l’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea. Fa parte della redazione delle riviste «Lares» e «Antropologia Museale». Ha scritto di cultura popolare, di museografia etnografica, di storia dell’antropologia. Ha ricevuto il Premio Cocchiara per gli studi demo-etno-antropologici per il 2018. È autore, tra l’altro, di Graffiti di museografia antropologica italiana (1996) e di Le parole degli altri. Gli antropologi e le storie della vita (2013).
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