restanza

 
Giovedì 7 ottobre alle 17.00 in streaming
 si terrà una tavola rotonda sul volume
“Musei e patrimonio culturale immateriale. Verso un terzo spazio nel settore del patrimonio”.
Ne discuteranno: Elisa Bellato, Valentina Lapiccirella Zingari, Claudio Rosati, Emanuela Rossi, Vita Santoro.
Coordinerà: Rosario Perricone.
 

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Dopo la pausa estiva, torna il seguitissimo ciclo di seminari online "I musei della restanza. Il museo come strumento di partecipazione, conoscenza, salvaguardia e promozione dei territori", organizzato dall'Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari - Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino in collaborazione con la Società Italiana per la Museografia e i Beni Demo etnoantropologici (SIMBDEA) e l'International Council of Museums (ICOM Italia).

Un progetto che si propone di illustrare come i musei, diventati icona del patrimonio comunitario diffuso, sia materiale che immateriale, siano in continua trasformazione. Un aspetto fondamentale del museo moderno è, infatti, l'apertura al territorio; non più esclusivamente santuario della memoria ma luogo di frizione in continua rinegoziazione con i processi identitari del paesaggio antropico di cui fa parte. Il museo diventa un’entità diffusa, in cui i saperi tradizionali e contemporanei, il "saper fare" del territorio, diventa il principale soggetto espositivo. I musei affrontano le sfide della produzione culturale contemporanea come soggetto rizomatico, come rete, come entità permeabile, in connessione con le dinamiche culturali che li circondano.

«Le nostre società del XXI secolo cambiano rapidamente. Cambiamenti demografici, climatici, economici, diffusione del turismo di massa provano l’onnipresenza delle sfide contemporanee. Come affrontare il patrimonio in questo contesto di cambiamenti e sfide cruciali? Queste trasformazioni culturali, economiche e ambientali gettano una luce diversa sul/sui patrimonio/i a cui/ai quali la gente è legata e che desidera trasmettere alle generazioni future. Le recenti richieste relative alla decolonizzazione delle collezioni, le nuove funzioni dei musei nella società e i dibattiti sul patrimonio partecipativo sono segni dei tempi. Questi problemi urgenti si scontrano con una crescente consapevolezza di forme ed esperienze divergenti del patrimonio che abbiamo spesso trascurato in passato. Introducendo la nozione e i valori del patrimonio culturale immateriale – ICH – nella definizione di museo del 2007 di ICOM (Consiglio Internazionale dei Musei), i musei hanno arricchito le loro principali funzioni quali l’acquisizione, la conservazione, la ricerca, la comunicazione e l’esposizione di oggetti, aprendosi ad un’ampia prospettiva umanistica. Tutto ciò comporta e comprende nuove conoscenze, capacità e visioni del mondo».

Tra il 2017 e il 2020 il Progetto Patrimonio Culturale Immateriale e Musei ha esplorato la varietà degli approcci esistenti, delle interazioni e delle pratiche sul patrimonio culturale immateriale nei musei. Si è impegnato ad indagare le zone di contatto in cui la salvaguardia del patrimonio vivente e le pratiche museali si legano tra loro. Ha aspirato a promuovere un effetto moltiplicatore favorendo la cooperazione e l’organizzazione di reti di reciproca conoscenza tra musei e ICH in Europa e oltre. Allo scopo di riunire e presentare in modo sistematico il ricco contenuto, le diverse idee e le pratiche generate e raccolte negli anni di attività del progetto, è stato realizzato il libro Musei e patrimonio culturale immateriale: verso un terzo spazio nel settore del patrimonio. Utilizzando un approccio di intersezione, il libro riflette le numerose attività condotte da professionisti e comunità museali, così come da gruppi e individui legati al patrimonio culturale immateriale. Queste pratiche sono viste come fili multicolori che a un certo punto si intrecciano e formano nuovi modelli, rappresentativi di spazi per rinnovati approfondimenti sul patrimonio. Lungo tutto il libro si è indagato sulle modalità di rafforzamento reciproco dei diversi paradigmi del patrimonio e su come il loro “incontro” crea un “terzo spazio”, uno spazio di innovazione, creatività, impegno e rispetto reciproco nel vasto ambito del patrimonio. Questa sintesi è stata pensata come un’introduzione al lavoro con l’ICH nel campo museale, ma ancora di più VEDI IL LIBRO pp. 8-19 2 come un invito ad esplorare ciò che è elaborato all’interno del libro. Questo tentativo è frutto del lavoro congiunto di professionisti del patrimonio e praticanti del ICH. Ognuno di loro ha contribuito a una migliore articolazione e, quando possibile, alla comprensione di concetti condivisi, dubbi, sfide e opportunità che si incontrano quando si lavora con l’ICH nel contesto museale. Il libro e la sintesi che state leggendo non pretendono assolutamente di offrire un elenco esaustivo di esempi, raccomandazioni e linee guida su come lavorare con l’ICH nei musei. È scritto e progettato come un invito ad arricchire le pratiche del patrimonio e a fornire sostegno a tutti coloro che desiderano contribuire alla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Partendo da un’iniziativa che ha riunito decine di casi, esperienze, musei e praticanti del patrimonio immateriale, così come responsabili e decisori di Belgio, Francia, Italia, Svizzera e Paesi Bassi, arriva adesso direttamente a te, lettore. Alcuni percorsi si definiscono camminando. Altri sono previsti e pianificati. I percorsi di oggi possono essere co-progettati e adattati mentre si cammina.

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Link di partecipazione con ZOOM

(obbligatorio per la richiesta di riconoscimento crediti e attestati con ore di frequenza):

https://zoom.us/meeting/register/tJcoce2upj4jHtSG2DO7rwTk3r4TJkjX9qqX

 

link per la diretta:
 
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Info: 091.328060
 
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