Nel 1990 le sorelle Rosa e Savina Pilliu, quarant’anni, ereditano due casette dal padre, di due piani ciascuna, davanti all’entrata del Parco della Favorita, a Palermo. Un giorno un costruttore mafioso, Pietro Lo Sicco, va dal notaio e si dichiara proprietario di tutta un’area vicino al parco, compresa la zona dove si trovano le due casette. Chiede ai proprietari di tutte le vecchie case di vendergliele a un prezzo inferiore a quello di mercato. Le uniche a opporsi sono le sorelle Pilliu. Intanto, Lo Sicco corrompe l’assessore dei Lavori pubblici e, a pochi metri dalle casette delle Pilliu, riesce a costruire un palazzo di otto piani che le rende inagibili. Passano gli anni e questo edificio diventa un nascondiglio di latitanti. Sembra che la 126 di via D’Amelio sia partita da quel palazzo. Dopo trent’anni di processo – durante i quali vengono indagate, processate e poi assolte, subiscono minacce, e ricevono corone di fiori, vengono ricollocate in un palazzo abitato da mafiosi –, finalmente, le due sorelle vincono la causa. Ma non è finita. Le Pilliu non riceveranno mai alcun risarcimento, perché l’edificio ormai è stato ceduto a dei fondi di investimento. Tramite dei prestanome, poi, la più grossa famiglia di spacciatori di droga di Palermo sta comprando l’attico e il super attico a prezzi stracciati. L’Agenzia delle entrate spedisce una lettera alle sorelle e chiede una percentuale dell’importo, in teoria, risarcito. Lo dovrebbe pagare Lo Sicco, che però è fallito; quindi, lo Stato si rifà su di loro. E poi, il Fondo per le vittime di mafia non accetta la domanda delle Pilliu, perché le due sorelle non sono state vittime della mafia. Pif e Marco Lillo raccontano una storia fortissima, simbolo della grande ferita irrisolta dell’Italia: da una parte abbiamo due casette distrutte, dall’altra un palazzo di otto piani. Secondo voi dov’è la mafia? E dove lo Stato?
L’obbiettivo, condiviso con gli autori, è quello di aiutare a riequilibrare le sorti di una storia di prevaricazione e di coraggio e restituire giustizia sostanziale alle vittime, due donne sole! Hanno fatto della loro vita una testimonianza della lotta alla mafia.
Le sorelle Pilliu e la loro battaglia saranno al centro dell’incontro dove prenderanno parte Rita Barbera, vicepresidente del Centro Pio La Torre, Ettore Barcellona, avvocato, e Domenico Gozzo, sostituto procuratore nazionale antimafia. Interverranno Marco Lillo, coautore, insieme a Pif, del libro “Io posso – Due donne sole contro la mafia” (Feltrinelli), Marianne Vibaek, presidente onorario del museo Pasqualino, e Savina Pilliu, protagonista del libro. Coordinerà Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre.