alle Scuderie del Quirinale, con la mostra
Una riflessione - attraverso opere d’arte e incontri - che parte dalle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante per indagare l’inferno. E "Inferno. Una topografia del Male" è il nome della mostra, ideata da Jean Clair e curata da Jean Clair e Laura Bossi, alle Scuderie del Quirinale da oggi, 15 ottobre, al 9 gennaio 2022. Un racconto corale di bellezza e suggestione, cui danno voce anche le marionette del Museo Antonio Pasqualino, ospitate dalla Sala 6, con i personaggi del mondo diabolico allestiti in un tipico teatrino.
La cultura popolare espressa dal teatro dei pupi, infatti, trabocca di figure magiche (il più delle volte connotate da un trucco marcato, vestiti appariscenti, oggetti misteriosi e contraddistinti sulla scena da movimenti rotatori). Il diavolo viene chiamato nei modi più disparati: Mastru Paulu, lu cucinu, Satanassu, Bezzebbù, Lucifaru e Malagigi e rappresentato con attributi precisi: corna, ali, gambe caprine. E, a corredo, rumori di catene, grida, lamenti; elementi fortemente evocatori dell’universo dantesco.
Ma se i diavoli hanno sempre un’accezione negativa, non avviene così per i maghi, che nell’Opera dei pupi, come ricordano Antonio Pasqualino e Janne Vibaek, “[...] si possono dividere in tre categorie: i maghi buoni che aiutano i cristiani, i maghi cattivi che aiutano i saraceni e i maghi ambigui che agiscono in genere per un proprio interesse personale talvolta non precisato”.
"Il mondo magico, i sortilegi e le creature dell'inferno sono molto presenti nell'Opera dei pupi. Siamo felici e onorati - commenta il direttore del museo Pasqualino, Rosario Perricone - di accompagnare gli spettatori nell'esplorazione di questo aspetto attraverso una mostra che è una narrazione collettiva, in cui la parte dei pupi siciliani gioca un ruolo importantissimo".
Inaugurata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la mostra è un viaggio attraverso l’universo infernale, i suoi paesaggi e suoi abitanti; un racconto della sua fortuna iconografica nel corso dei secoli capace di offrire una nuova interpretazione all’immaginario visuale di Dante che, di quell’universo, ha elaborato nella Commedia una vera e propria mappa mentale e simbolica.
Prima grande rassegna d’arte dedicata a questo tema, Inferno racconta la persistenza dell’iconografia del mondo dei dannati dal Medioevo ai nostri giorni attraverso più di duecento opere d’arte, concesse in prestito da oltre ottanta tra grandi musei, raccolte pubbliche e prestigiose collezioni private provenienti dall’Italia e dal Vaticano, ma anche da Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Bulgaria. Un universo in cui sarà possibile, fra le altre, ammirare le opere di Botticelli, Rodin, Beato Angelico, Bruegel, Kiefer, Doré. Oltrepassato il culmine del Male, la mostra troverà la sua conclusione con l’evocazione dell’idea di salvezza, affidata da Dante all’ultimo verso della Cantica: e quindi uscimmo a riveder le stelle.
credits Scuderie del Quirinale
Alla mostra si affianca anche “Infernauti”, una serie di appuntamenti – organizzati anche in collaborazione con prestigiosi istituti internazionali - volti ad approfondire alcuni aspetti peculiari della rassegna che, nel corso dei secoli, hanno contribuito a definire la portata dell’opera dantesca ancora così attuale e determinante per la cultura contemporanea.
Seguendo il percorso tracciato dallo stesso Jean Clair - ideatore e curatore della mostra insieme con Laura Bosso - e grazie alla partecipazione di studiosi, specialisti e figure di spicco del mondo della cultura, gli incontri saranno incentrati su alcuni temi-chiave: dalla visione di Dante e dei suoi contemporanei sul mondo degli inferni, fino all’evoluzione storica del concetto del male.
Con una serie di confronti tra divino e diabolico, tra peccati e peccatori, e con la trasposizione dell’inferno sulla terra con le guerre, le epidemie, la follia ed il dolore di vivere, i protagonisti degli incontri accompagneranno il pubblico fino al ben noto epilogo “E quindi uscimmo a riveder le stelle”; ultimo verso della Cantica volto ad evocare il Paradiso, luogo eletto della poesia e della rinascita spirituale ed estetica.
Protagonisti degli incontri intellettuali e studiosi di alto profilo internazionale, a cominciare da Byung-Chul Han, filosofo sudcoreano - a cui è affidata l’apertura della rassegna - con una lectio magistralis dal titolo “La società della stanchezza”, in collaborazione con Accademia tedesca Roma – Villa Massimo e Goethe-Institut Rom e prevista per il prossimo 19 ottobre alle ore 18.00 presso lo stesso Goethe Institut.
E ancora, fra gli altri, SA Smythe - studioso del tema del genere e delle culture afroamericane - che, nell’ambito dell’incontro “Speranza per tutti coloro ch'entrano”, affronterà il tema delle migrazioni e dell’impatto culturale e sociale che esse provocano. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con American Academy in Rome e Temple University Rome, si terrà il 27 ottobre alle 19.00 presso la stessa Temple University.
“L’urlo del male” è il titolo dell’incontro che, il prossimo 2 dicembre, alle ore 18.30, vede a confronto Carla del Ponte ed Andrea Purgatori, presso il Palazzo della Consulta, con la partecipazione del Vicepresidente della Corte costituzionale Prof. Giuliano Amato.
Molto atteso anche l’appuntamento con S.E. Gianfranco Ravasi che, nell’ambito della splendida cornice di Palazzo Barberini, il 14 dicembre alle ore 18.00, affronterà il tema del fascino che il peccato esercita sull’uomo più della virtù.
Il programma degli incontri è disponibile su: www.scuderiequirinale.it
In allegato il programma di Infernauti.
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