finalmente di nuovo in presenza,
con spettacoli in prima nazionale e in prima assoluta da non perdere!
Il Teatro d’immagine del Mediterraneo sarà il tema dell’edizione 2021. Lunedì 8 novembre alle 10 la conferenza stampa al Museo Pasqualino.
Un racconto a più voci, un gioco di trame e orditi che si fa tessuto narrativo di una comunità. I confini? Non esistono. C’è invece il Mediterraneo, il grande mare che accoglie, con tutti i suoi paesaggi e i volti, i suoi mille caratteri e i narratori. E le infinite declinazioni del teatro d’immagine. Animato dai pupi e marionette, certo, ma anche da altre creature fantastiche (donne e uomini compresi) eppure tenacemente attaccate al mondo, ai suoi sogni, ai suoi drammi.
È una narrazione di corpi, parole, strumenti, voci e sperimentazioni sul “Teatro d’immagine del Mediterraneo”, l’edizione numero 46 del Festival di Morgana, che quest’anno torna finalmente in presenza.
Il festival verrà presentato in conferenza stampa lunedì 8 novembre alle 10 al Museo delle marionette Antonio Pasqualino (piazzetta Antonio Pasqualino, 5).
Parteciperanno il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l’assessore alle Culture del Comune di Palermo, Mario Zito, l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà; l’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina e il direttore del Museo Pasqualino, Rosario Perricone.
Nel corso della conferenza stampa verrà reso noto il programma molto intenso che, dall’11 al 21 novembre, porterà spettacoli, performance, seminari, convegni, laboratori in alcuni dei luoghi più rappresentativi e suggestivi di Palermo: il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, la Chiesa di San Mattia Apostolo dei Crociferi, la chiesa SS. Euno e Giuliano, il Teatro Agramante e il Teatro Carlo Magno.
“Teatro d’immagine del Mediterraneo” è il primo passo di un festival storico come quello di Morgana, eppure sempre capace di rinnovarsi - come questa prima nuova edizione in presenza dimostra - attraverso il teatro, il racconto e la partecipazione. Le forme più antiche e insieme rivoluzionarie del sapere per immaginare le società che verranno.