Il Ministero della Cultura istituisce un Tavolo tecnico sull’educazione al patrimonio immateriale
e la costituzione di una rete museale tematica
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Facendo seguito dell’approvazione di un “Progetto pilota di educazione al patrimonio immateriale”, avvenuta da parte dell’Osservatorio per il patrimonio immateriale dell’Unesco lo scorso 5 maggio 2022, il dott. Massimo Osanna, a capo della Direzione Generale Musei, insieme al Servizio II Sistema Museale Nazionale del Ministero della Cultura, diretto dalla dott.ssa Maura Picciau, hanno appena istituito, con decreto 736/2022, un “Tavolo tecnico per la progettazione di un programma di educazione al patrimonio immateriale e la costituzione di una rete museale tematica”.
Il Tavolo tecnico, formato da 11 membri e diretto dalla dott.ssa Picciau insieme a personale delle Direzione generale Musei, vanta all’interno del gruppo di lavoro personalità di grande spessore scientifico e provenienti dal mondo museale, fra cui il nostro direttore del Museo internazionale delle marionette “Antonio Pasqualino” Rosario Perricone.
Il gruppo di lavoro, recita il decreto, avrà un anno di tempo per “attivare una rete museale tematica di istituti coinvolti nella valorizzazione del patrimonio immateriale, tenendo conto delle specificità dell’ambito di riferimento, anche al fine di sperimentare le potenzialità e le caratteristiche della rete con riferimento al Sistema Museale Nazionale, e di progettare un programma pilota di educazione al patrimonio immateriale, destinato sia a un pubblico generico che di esperti”.
Il Tavolo tecnico viene considerato un passaggio fondamentale nel processo di riconoscimento del valore dell’educazione al patrimonio immateriale, come indicato dalle tre convenzioni internazionali che lo definiscono e che sono “ispiratrici” di questa iniziativa (Convenzione europea del paesaggio - Firenze 2000; Convenzione per la salvaguardia del patrimonio immateriale - Parigi 2003; Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore dell'eredità culturale per la società - Faro 2005). Proprio l’educazione al patrimonio immateriale è sostanziale al suo riconoscimento, affinché possa essere tramandato alle generazioni future.
Se la conoscenza è il momento fondativo di qualsiasi forma di tutela e di valorizzazione dei beni culturali, tale aspetto acquisisce ancor più rilevanza per un patrimonio rappresentato da tradizioni, saperi e valori intangibili. Essendo i musei luoghi deputati all'educazione permanente della collettività, sono necessariamente implicati in un processo di coinvolgimento della cittadinanza in questo ambito, tra i più affascinanti ed interessanti della museologia e della cultura attuale e secondo una logica di rete, che risponde proprio alle esigenze attuative del Sistema Museale Nazionale.
Saperi, conoscenze, competenze e pratiche messe a sistema e in virtù della logica di funzionamento di qualsiasi sistema, non posson che reagire fra loro e rispetto all'ambiente, evolvendo come un insieme, in un processo di progressivo miglioramento.
Secondo la stessa definizione della Convenzione di Faro, “questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d'identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana". E proprio questo patrimonio attiene alla semantica del sistema: a suggerire il metodo operativo è l'oggetto stesso del Progetto pilota che si è proposto, cioè il patrimonio immateriale.
La natura del patrimonio immateriale, che riguarda in Italia un bacino di circa novecento musei ed ecomusei, fra i più difficilmente inquadrabili secondo le logiche museografiche e museologiche tradizionali, e dove la densità dell'oggetto non risiede tanto nel dato materiale quanto nel sapere, nella tradizione o nell'uso, impone infatti un approccio educativo specifico, tenendo conto che, come insegna Mario Turci, “il senso contemporaneo del patrimonio, si sposta sempre più dagli oggetti, ai soggetti, alle persone e prima di tutto alle comunità”.
A questa necessità educativa impellente, oggi, vuole rispondere il Progetto Pilota insieme al lavoro che verrà compiuto dal neo designato Tavolo tecnico.
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