Il 2022 vede la costituzione di una nuova unità di ricerca, tra le sei già attive, all’interno dell’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari di Palermo.
Iscritta dal 2015 all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (codice identificativo 000358_ART3), dal 2020 l'Associazione rientra tra gli enti privati di ricerca riconosciuti dal MiUR ai sensi del decreto ministeriale n. 44/2008, in quanto impegnata, per prioritarie finalità statutarie e senza scopo di lucro, nell’attività di ricerca finalizzata all’ampliamento delle conoscenze culturali, scientifiche, tecniche non connesse a specifici ed immediati obiettivi industriali o commerciali e realizzate anche attraverso attività di formazione post-universitaria specificamente preordinata alla ricerca. Viene così riconosciuta la sua tradizione storica, la rilevanza nazionale ed internazionale e l’attualità dell’Associazione in ambito scientifico; la qualità e la rilevanza dei programmi di attività di ricerca svolti in modo continuativo, anche mediante collegamenti con altre istituzioni italiane, internazionali e dell’Unione europea; ma anche la consistenza e la qualificazione delle risorse umane coinvolte e la consistenza del patrimonio didattico, scientifico e strumentale.
La nuova unità di ricerca, che si aggiunge a quelle già operative - nei settori dell’antropologia culturale, dell’antropologia museale, dell’etnomusicologia, della semiotica, dei Performance Studies e dell’Outsider Art - sarà impegnata specificamente nelle attività di studio, classificazione e descrizione delle diverse forme di teatro di figura nel Sudest asiatico a partire dalle collezioni che l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari ha acquisito nel corso degli anni e che arricchiscono il patrimonio internazionale del Museo delle marionette Antonio Pasqualino.
L’unità di ricerca, grazie alla collaborazione di alcuni studiosi, specialisti sia della tradizione religiosa, letteraria e teatrale indiana, sia della ricezione dei motivi letterari indiani nelle forme teatrali delle regioni limitrofe del Sudest asiatico, si propone di rendere maggiormente fruibile al pubblico le collezioni presenti all’interno del Museo e di valorizzarle tramite un attento esame per permetterà di collocare i diversi personaggi nel contesto letterario e mitico-religioso nel quale si inseriscono. In India il teatro popolare di figura nelle sue diverse espressioni (marionette, ombre, burattini) è stato particolarmente influenzato dalla diffusione dei due grandi poemi epici indiani, il Mahābhārata e il Rāmāyaṇa. I personaggi e i temi narrativi di questi poemi hanno influito, a loro volta, sulle forme teatrali delle vicine Malesia, Thailandia, Cambogia, Indonesia. Inoltre, anche l’espansione del Buddhismo ha esercitato il proprio influsso sui temi rappresentati. Sarà così restituito tale patrimonio alla comunità, nazionale e internazionale, in un momento storico particolarmente influenzato da un rinnovato interesse per le culture espresse in India nel corso dei secoli.
L’unità di ricerca impegnerà: Igor Spanò, docente a contratto di Storia delle religioni all’Università di Trento e di Filosofie e religioni dell’India all’Università di Palermo; Agata Pellegrini, già professoressa Ordinaria di Indologia e tibetologia e di Filosofie e religioni dell’India all’Università di Palermo; Serena Autiero, Research Associate alla Bochum Universität; Marianna Ferrara, ricercatrice in Storia delle religioni all’Università Sapienza di Roma; Giovanni Giuriati (professore ordinario di Etnomusicologia all’Università La Sapienza di Roma); Mara Matta, professoressa Associata di Lingue e letterature moderne del subcontinente indiano all’Università Sapienza di Roma; Carmela Mastrangelo, ricercatrice in L/OR 18 all’Università Sapienza di Roma; e Ilaria Meloni (ricercatrice all’Università di Palermo).
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