Il diagramma e la piega. Spazio, memoria e costruzione dei valori
in un pellegrinaggio giapponese contemporaneo

 

14 ottobre_ore 16.00
Tatsuma Padoan
Università di Cork

 ABSTRACT 

Oramai da diversi anni, l’interesse per la categoria dello heritage, in concomitanza con slittamenti storico-politici ed economici a livello globale, ha contribuito a orientare il dibattito internazionale e le politiche locali verso ciò che è stato definito un vero e proprio memory boom (Berliner 2005). Al centro di tale proliferazione di discorsi sulla memoria collettiva, troviamo una crescente preoccupazione per il “passato”, visto come eredità intrisa di valore da preservare e commemorare, persino quando ha a che fare con capitoli particolarmente umilianti e dolorosi della storia di un gruppo, o di una nazione. È precisamente qui che si articola il nesso tra spazio, identità e costruzione di valori, in cui la valorizzazione del territorio di una collettività socio-culturale non può prescindere dalla costruzione della sua identità, attraverso strategie semiotiche e antropologiche che giocano sul ricordo e la dimenticanza (Augé 1998). In questo intervento, tenterò di tracciare il diagramma o percorso che porta dallo spazio alla costruzione dei valori, percorrendo il passaggio strettissimo e impervio che si apre tra memoria e oblio, passaggio che prende, come scopriremo, la forma di una piega. Vedremo come tale diagramma o percorso sia già stato tracciato da un gruppo di pellegrini asceti del Giappone centrale, nella regione montuosa di Katsuragi, dove dopo un periodo di oblio forzato sino al dopoguerra, si sta cercando di riportare in vita un antico pellegrinaggio, che lungo 120km collega “ventotto logge” (nijūhasshuku) dedicate al Sutra del Loto. Si analizzerà come la costruzione di valori proceda, per questi pellegrini, attraverso atti di enunciazione rituale che mettono in presupposizione reciproca una macchina semiotica (spazio e linguaggio sacri) con una macchina sociale (concatenamenti di attori umani e non-umani), creando pieghe di soggettività all’interno del territorio stesso, in corrispondenza delle ventotto stazioni. Cercheremo di dimostrare, infine, non solo il ruolo delle strategie di memoria nel creare tali pieghe, ma anche l’importanza generale delle nozioni deleuziane di diagramma e piega per comprendere le relazioni semiotiche tra cultura e territorio.

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Tatsuma Padoan
Docente di Semiotica - Università di Cork
 

Semiologo e antropologo, è Lecturer (Assistant Professor) in Religioni dell’Asia Orientale presso il Dipartimento di Studi sulle Religioni della University College Cork, e collabora come Research Fellow presso la SOAS University of London. Si occupa dello studio di fenomeni religiosi contemporanei, in particolare il pellegrinaggio, l’ascetismo, la categoria di rituale e la possessione, e della relazione tra semiotica, etnografia e scienze sociali, in riferimento anche alle politiche dello spazio urbano e alle pratiche di design. Tra le sue pubblicazioni più recenti: “Recalcitrant Interactions: Semiotic Reflections on Fieldwork among Mountain Ascetics” (Acta Semiotica 1, 2, 2021); e “On the Semiotics of Space in the Study of Religions: Theoretical Perspectives and Methodological Challenges” (in T.-A. Põder, J. Van Boom, a cura, Sign, Method, and the Sacred: New Directions in Semiotic Methodologies for the Study of Religion, De Gruyter, Berlino e Boston 2021).

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