Un tempo, le professioni in Sicilia erano assai diverse da quelle che conosciamo ora. C’erano, per esempio, mestieri di terra e di mare, anche se la distinzione fra le due categorie non era così netta come pensiamo.
Perché accadeva questo? Quali erano i principali mestieri, come si chiamavano, in che cosa consistevano? Promosso dal Museo internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino, ideato e “messo in scena” da Alessia Franco, giornalista e scrittrice, in collaborazione con Francesca Sforza e Alessia Anzà.
Per antichi mestieri è un percorso di lettura ad alta voce, inclusiva e partecipata, interpretato in Lis, Lingua dei segni italiana.
Un viaggio lungo tre incontri (al Museo delle Marionette l’11, il 18 e il 25 marzo dalle 11 alle 12.30) che, passando per la fiaba ma anche attraverso documenti a studi tematici, esplorerà un ambito fondamentale della vita: quello dedicato al lavoro
Sabato 11 marzo Museo delle Marionette – ore 11-12.30
Fare la fornaia nell’Ottocento siciliano: la fiaba di Tizzoncino
Si può capire un antico mestiere anche leggendo una fiaba? La risposta è affermativa, e ce lo dimostra il racconto Spera di sole, di Luigi Capuana. La protagonista viene chiamata Tizzoncino perché è sempre ricoperta di fuliggine: fa la fornaia insieme alla madre. E si muove con la sua risata cristallina in un mondo non sempre facile.
Ma lei non si scoraggia, e con abilità e ironia riesce a collegare il mondo di chi lavora per vivere e quello di chi regna e... ha tanto da imparare. Prima lezione: le apparenze ingannano!
Sabato 18 marzo Museo delle Marionette – ore 11-12.30
I mestieri di terra: viaggio nella Sicilia medievale tra contadini, ferrai, artisti
Quello del fornaio non era il solo mestiere legato alla terra. Nella Sicilia medievale erano tanti gli impieghi degli uomini: da quelli che regolavano l’importantissimo ciclo del grano a quelli legati invece all’allevamento, o alla lavorazione di un materiale molto usato: il ferro (anche alla figura del ferraio, tra l’altro, è legato un racconto popolare). Senza dimenticare chi lavorava il cuoio o i pellami, il legno, i tessuti, passando per orafi e artisti. Un tuffo nella Sicilia del medioevo, attraverso vecchi mercati, apprendisti e ritmi di lavoro che spesso comprendevano anche la notte.
Sabato 25 marzo Museo delle Marionette – ore 11-12.30
I mestieri del mare: viaggio in una tonnara del Quattrocento
Quando oggi pensiamo alla tonnara, la mente va a un lavoro stagionale e agli addetti alla pesca. Nel Quattrocento non era così: si pescava nei mesi stabiliti ma allo stesso tempo lo stabilimento di terra lavorava tutto l’anno. Era una vera e propria cittadella autonoma, in alcuni casi provvista perfino di taverna e macello.
Vi lavoravano donne, uomini di mare ma anche di terra e la pesca del tonno era così importante che perfino chi aveva pendenze con la giustizia poteva essere riabilitato in quel periodo… ma solo per la pesca dei tonni!
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