CIRCUITAZIONE TEATRALE
Martedì 3 ottobre_ore 11.30
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I pupi contro la mafia e la violenza di genere: tappa a Sinagra. Seconda tappa per il nuovo progetto di circuitazione regionale promosso dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari - ETS / Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, che coinvolge i pubblici di 15 comuni di 6 province siciliane.
Filo conduttore è il tema della legalità, come lotta alla mafia ma anche alla violenza di genere attraverso la messa in scena di spettacoli che vedono protagoniste le vittime della mafia, da un lato, e le figure femminili, dall’altro con l’obiettivo comune di contribuire ad affermare nuovi modelli e nuove figure eroiche e sensibilizzare alla legalità e al rispetto dell’altro. Gli spettacoli sono preceduti da incontri aperti durante i quali ogni compagnia si soffermerà sulla genesi dello spettacolo e le vicende dei personaggi, e presenterà la tradizione dell’Opera dei pupi attraverso tecniche, i repertori, il pubblico tradizionale, i diversi stili.
Martedì 3 ottobre alle 11, il Centro comunale polivalente Area mercatale di Sinagra (Messina) ospiterà l’incontro didattico Il mestiere del puparo, seguito dallo spettacolo Bradamante, della Compagnia Brigliadoro.
L’iniziativa è realizzata dall'Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari - ETS con il contributo della Regione Siciliana - Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo e in collaborazione con il Ministero della Cultura - Direzione Generale Spettacolo dal vivo e con il patrocinio del Comune di Ventimiglia di Sicilia.
Compagnia Brigliadoro
È stata fondata da Salvatore Bumbello, nel 2015. Costruttore di pupi e oprante palermitano, Salvatore apprende l’arte dal padre Luciano (1948), che, rimasto orfano in tenera età, diventa presto allievo del puparo Francesco Sclafani, da cui impara a costruire i pupi e a manovrarli. Quando, nel 1990, Francesco Sclafani si ritira, Luciano prosegue nell’attività di costruttore. Nel frattempo, Salvatore, figlio di Luciano, inizia ad apprendere il mestiere e a dieci anni realizza, modellandone e sbalzandone l’armatura, il suo primo pupo, alto 35 centimetri. Nel 1995, alla morte del padre, ne eredita il mestiere, con attrezzi e modelli, e la bottega, ancora in attività, nello storico quartiere del Capo a Palermo. La prolungata collaborazione con il Museo gli ha permesso di ampliare il repertorio attraverso la programmazione di cicli di spettacoli annuali e a spettacoli di innovazione di nuova produzione del Museo.
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