III Festival delle Letterature Migranti
Anche quest'anno il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino promuove il Festival delle Letterature Migranti, organizzato dall'omonima associazione in colaborazione con l'Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari - Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino - sede operativa del Festival - e promosso dal Comune di Palermo, dall’Università e da numerose istituzioni pubbliche e private. Giunta alla terza edizione, la manifestazione si terrà a Palermo dal 4 all'8 ottobre e coinvolgerà centinaia di ospiti nell'ambito di incontri e spettacoli in decine di luoghi della città: oltre al Museo delle marionette, palazzi storici, teatri, università e scuole.
Il calendario degli eventi costituisce una sorta di guida al Contemporaneo, di canone, di cifrario per l’interpretazione del tempo convulso che stiamo vivendo: percorso da migrazioni di popoli e di culture, sconvolto da un’emergenza ambientale e da crisi e conflitti. Diverse le sezioni in cui si articola la manifestaizone: Alfabeti, Lost (and Found) in Translation, Palermo a Pezzi, Terre perse, Meticciati, Come stare al mondo, Dialoghi. Ad arricchire il programma inoltre i palinsesti dedicati alla musica, alle arti visive e al teatro e cine doc.
Tanto la letteratura quanto gli studi linguistici e sociologici si trovano, oggi, esplicitamente coinvolti nella riscoperta di uno sguardo plurimo che traduce la polisemia dei concetti di lingue, identità, e memoria secondo un’ottica che non può che essere complessa. Da qui, la necessità di percorsi interculturali e transdisciplinari nuovi che si occupino della «migrazione» come macro-area ricca di in-between spaces e frontiere capaci di disgregare le logiche lineari dell’appartenenza etnica, religiosa, e linguistico-culturale. La collana verrà presentata da Nino Arrigo e Francesco Paolo Pinello. Modera Annalisa Bonomo.
L'incontro si inserisce nell'ambito della sezione Dialoghi. Nella letteratura possibile del quotidiano, i Dialoghi sul profondissimo cambiamento del nostro tempo costituiscono un genere essenziale. Confrontarsi sulla convivenza e l’interazione tra culture differenti, sulla formazione di una cittadinanza matura e consapevole, sulla contaminazione dei linguaggi e delle narrazioni, sulle modalità dell’informazione e sul cambiamento delle città: dei luoghi, dei punti di vista e delle rifrazioni attraverso le quali le città si costituiscono quali filtri per la decifrazione del reale. Nel fiume del cambiamento, i Dialoghi assicurano le condizioni essenziali alla comprensione del Contemporaneo: la migrazione delle conoscenze e la condivisione del giudizio.
La sezione Terre perse trae ispirazione da una citazione multipla, con la memoria alle Cere perse di Gesualdo Bufalino, e a quella tecnica di lavorazione dei metalli che procede per sottrazione; alla terra narrata da Émile Zola e Giovanni Verga, e alle terre come colori naturali, non riproducibili artificialmente: non nello spessore, nella grana, nei riflessi. Terre perse potrebbero essere, poi, certi scenari naturali che stingono come fossero dei vecchi colori: luoghi che smarriscono la loro storia e spingono alla fuga verso delle nuove storie, delle nuove identità, e in quelli, stilizzando personaggi fuori dal tempo. La sezione Terre perse dice di un rimpianto e di un esodo, di una storia e di una smemoratezza.
Scuole
Shady Hamadi (Milano, 1988) è uno scrittore italiano, blogger de “Il Fatto Quotidiano”. Impossibilitato ad entrare in Siria fino al 1997, per l’esilio del padre siriano, si oppone al regime e diventa un attivista per i diritti umani e una tra le principali figure di riferimento dell’opposizione in Italia. Scrive diversi libri e partecipa a numerosi dibattiti e trasmissioni televisive e radiofoniche, portando avanti con passione la sua lotta contro l’indifferenza alla guerra e al dramma siriano.
Per il programma completo del II Festival delle Letterature Migranti è possibile consultare il sito www.festivaletteraturemigranti.it