La pratica contemporanea del tatuaggio conosce una diffusione planetaria. Con un meccanismo caratteristico della semiosfera, la scrittura sul corpo da anti-linguaggio marginale è diventata moda globalizzata. Come per tutte le mode di massa, inizia a far tendenza il fatto di non esibirne, facilitandone così l'oggettivazione.
Partendo da questi presupposti, sviluppati e approfonditi in occasione del secondo seminario internazionale di studi "ICONOLOGIE DEL TATUAGGIO: Scritture del corpo e oscillazioni identitarie" (coordinato da Gianfranco Marrone e organizzato dall'Università degli studi di Palermo_Dipartimento Culture e Società e dal Circolo Semiologico Siciliano) è stata realizzata l'nstallazione etnografica "Prossime Alterità. Sotto il vestito un segno", a cura di Vincenzo Padiglione e Rosario Perricone, che propone un percorso espositivo tripartito focalizzato sul tema del tatuaggio.
I video e le immagini delle tre sezioni espositive (“Atlante Lombroso o della scoperta del tatuaggio”; “Il Tatuaggio in Sicilia”; “Dentro la carne e sui muri. Esercizi della noia e della devozione") incentrate sugli studi di Cesare Lombroso, Alexandre Lacassagne, e dei siciliani Emanuele Mirabella e Francesco Bertè affrontano da un punto di vista antropologico le varie sfaccettature del significato corporeo e non del tatuaggio, considerato insieme al graffito e ad altri stilemi dell’arte popolare, stili di scrittura su supporto atipico.
L'installazione, ad ingresso gratuito, è visitabile dal lunedì alla domenica secondo i seguenti orari: domenica e lunedì dalle 10.00 alle 14.00; dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 18.00.
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