Presentaz.Giancristofaro

GIOVEDI' 24 GIUGNO
Lia Giancristofaro
Il museo della “festa dei Serpari” di Cocullo (AQ):
una "restanza" patrimoniale e collaborativa

 

 

Le tradizioni locali possono diventare un’opportunità di cambiamento per un villaggio che è vicino al collasso demografico? Qual è il ruolo dell’antropologia culturale e degli studi culturali in questo contesto? A Cocullo (AQ), nell’Abruzzo montano, nel pieno della crisi socio-economica, la possibilità di un’iscrizione alle liste Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale ha creato un processo di cooperazione che si snoda tra poetiche della “restanza”, nuove visioni del territorio e valori rinnovatori del patrimonio locale secondo un’ottica universalistica e globale. Il processo è il frutto della quarantennale alleanza tra la comunità scientifica degli antropologi e la comunità locale che, andando in controtendenza, ha investito le sue risorse nello studio e nella riflessione sulla più emblematica delle sue tradizioni, cioè il rituale di San Domenico Abate, il patrono dei paesi che da almeno quattro secoli viene associato ai serpenti e a precedenti culti ofidici. Attraverso una narrazione etnografica che ripercorre l’attività di patrimonializzazione, l’intervento illustra il caso operativo di una antica rete di paesi che si ritrova intorno a valori di collaborazione e di rispetto per l’ambiente.

 

Lia Giancristofaro, docteur d’études approfondies (EHESS, Parigi) e PhD, è professore associato di Antropologia Culturale presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Si occupa di heritage studies, diritti culturali, etnologia dell’Europa, antropologia del patrimonio letterario. Ha coordinato progetti di ricerca in Europa, Nordafrica, Canada, USA e Argentina. Ha fatto partedi vari collegi di dottorato e di corsi di specializzazione nelle scienze sociali ed etnoantropologiche, in Italia e all’estero. Dal 2000 dirige la “Rivista Abruzzese”, rassegna di cultura fondata nel 1948.

   

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I PROSSIMI APPUNTAMENTI 
 
 

GIOVEDI' 1 LUGLIO
Giovanni Kezich e Antonella Mott
Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina:
un esempio di museo contemporaneo "nel" e "con" il territorio

 
GIOVEDI' 7 OTTOBRE
Tavola rotonda a partire dal volume:
Musei e patrimonio culturale immateriale.
Verso un terzo spazio nel settore del patrimonio
Ne discutono: E. Bellato, V. Lapiccirella Zingari, C. Rosati,
E. Rossi, V. Santoro.
Coordina Rosario Perricone

 

 

GIOVEDI' 14 OTTOBRE
Mario Turci
Contenere l'incontenibile.
Narratività e documentalità nel Museo Ettore Guatelli

 

 

GIOVEDI' 21 OTTOBRE
Grégoire Mayor
Il Museo di etnografia di Neuchâtel:
un esempio di museo contemporaneo in Svizzera

 

GIOVEDI' 28 OTTOBRE
Vincent Giovannoni
Il MUCEM di Marsiglia:
un esempio di museo contemporaneo in Francia

 

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