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XLVII Festival di Morgana

NARRAZIONE PERSIANA

Naqqāli: Storia di Gordāfarid
con Mojtaba Hassan Beigi, naqqal (narratore) e Eshag Chegini, percussionista e suonatore di ney
 
Sabato 5 novembre
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino|ore 19.00

 

La storia di Gordāfarid, una delle eroine dello Shāhnāmeh, che, indossando un’armatura maschile, combatte contro Sohrāb, comandante dell’esercito turanico nemico. Viene però sconfitta da Sohrāb, il quale si rende conto del vero genere del suo avversario solo quando riesce a toglierle l’elmo, innamorandosi subito di lei. Gordāfarid è simbolo di coraggio e saggezza per le donne iraniane.

Il naqqāli è un’antica forma di narrazione orale iraniana, inscritta nel 2011 nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità dell’UNESCO. Il naqqāl (il contastorie) narra le storie epiche preislamiche tratte da uno dei capolavori della letteratura persiana, lo Shāhnāmeh (Il libro dei re), poema epico composto nel X sec. da Abul-Qasem Ferdowsi. Le esibizioni avevano e in parte hanno ancora luogo nei caffè. Qui i contastorie stano in piedi su una piattaforma (sardam) in mezzo al pubblico intento a sorseggiare tè, fumare la pipa ad acqua e a conversare. Le pareti dei caffè sono ricoperte di dipinti con soggetti a tema religioso, in particolare del ciclo del massacro di Karbala o delle vite degli Imam, o con scene tratte dallo Shāhnāmeh o da altre storie epiche. La performance inizia con la recitazione cantata di passaggi poetici di autorevoli compositori della ricca tradizione letteraria persiana. Si tratta di poesie di contenuto mistico, in cui è lodata l’onnipotenza di Dio, quale fonte unica d’amore e conoscenza. Segue la narrazione in prosa della storia (dāstān), tradizionalmente a puntate, intervallata da composizioni poetiche cantate. Durante la narrazione il naqqāl impiega tutte le sue abilità performative per mantenere costante l’interesse e l’attenzione del pubblico. Egli modula la voce, cambiando intonazione in base al personaggio che interpreta o alle emozioni che vuole esprimere. Riproduce la frenesia dei campi di battaglia, il suono dello sferragliare delle spade e dello scoccare delle frecce. La prossemica gioca un ruolo importante insieme ai gesti e alle espressioni facciali. I personaggi eroici preislamici acquistano doti e virtù islamiche, per esempio l’eroe preislamico Rostam è rappresentato come emblema dell’ideologia sciita, un vero e proprio missionario che converte i pagani all’islam e che riceve l’aiuto dell’Imam Ali. Le storie epiche narrate, infatti, non seguono necessariamente la visione del mondo sasanide-zoroastriana, ma piuttosto si piegano ai codici socioculturali e religiosi del presente. Il pubblico, infatti, ammira i modi in cui il narratore riesce a collegare le storie preislamiche a quelle dello sciismo. I commenti puntuali del narratore, che può anche apportare delle modifiche alla trama, danno a una storia già nota al pubblico, sempre nuovi significati.

 

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sulla piattaforma online del XLVII FESTIVAL DI MORGANA: www.festivaldimorgana.it 

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