Dal 20 al 25 aprile le Edizioni Museo Pasqualino
partecipano a La Via dei Librai
Dal 20 al 25 aprile 2023 le Edizioni Museo Pasqualino partecipano a La Via dei Librai , la festa del libro e della lettura che si tiene ogni anno, ad aprile, nel cuore del centro storico di Palermo, tra Porta Nuova e il Teatro del Sole. Promossa dal Comitato La Via dei Librai, titolare del marchio, in collaborazione con l’Associazione Cassaro Alto, l’Associazione Ballarò significa Palermo ed il Comune di Palermo in adesione alla Giornata Mondiale UNESCO del Libro e del Diritto d’Autore, negli ultimi anni ha segnato un momento di “cambiamento” nel rapporto tra Palermo e il Libro.
La prospettiva di questa ottava edizione è “cittadinanza e umanità”. Nel percorso de La Via dei Librai di lettura della realtà della città proporre l'attenzione, la riflessione ed il confronto sulla cittadinanza, come condizione delle persone all'interno delle città comunità - intese come luoghi e organismi propri della vita sociale - e sui suoi nessi con i caratteri fondanti della nostra umanità, ci pare oggi di particolare significato. Oggi nel mondo globalizzato le idee di confine e di territorio sono continuamente messe in discussione e le culture e le realtà nazionali vengono quotidianamente messe a confronto, facendo emergere, in una realtà plurale, il valore delle diverse peculiarità identitarie. Oggi, in un tempo della storia, nel quale assistiamo all’ecatombe dei migranti in fuga dalla guerra e dalla disperazione, così come accaduto nell’ultima tragica strage di Cutro, dobbiamo interrogarci, come ha detto l’Arcivescovo di Palermo mons. Corrado Lorefice, sulla «responsabilità nostra». Perché «non è stato un incidente, bensì la naturale conseguenza delle politiche italiane ed europee di questi anni, la naturale conseguenza del modo in cui noi cittadini, noi cristiani, malgrado il continuo appello di Papa Francesco, non abbiamo levato la nostra voce, non abbiamo fatto quel che era necessario fare girandoci dall’altra parte o rimanendo tiepidi e timorosi». Ai giorni nostri la questione della cittadinanza e la sua dialettica con i fondamenti della condizione umana si pongono con forte attualità sia a livello della vita quotidiana sia al livello della esplorazione scientifica e degli indirizzi politici che orientano la società.
Sperimentiamo tutti i giorni i vantaggi e le tensioni nella pratica e nel riconoscimento dei diritti e dei doveri derivanti dalla cittadinanza: dalla presenza e dal funzionamento della sanità e della scuola al pagamento delle giuste tasse; dalla tutela della dignità e della sicurezza personale al diritto di parola e al lavoro, ad esempio. Ed ancora nella relazione tra dignità umana e questioni quali il riconoscimento dei diritti di cittadinanza, i progetti di vita individuali e le prospettive di sviluppo delle comunità (ius sanguinis, ius soli, migrazioni per motivi economici, per ragioni umanitarie, per percorsi di studio e professionali). Nell’interrogarci sulla cittadinanza dobbiamo essere consapevoli che nel mondo, per quanto globalizzato, ad oggi esistono radici, tradizioni, concezioni e regole della cittadinanza differenti insieme a differenti modi di vivere l'umanità: dall’idea occidentale del valore della persona e della sua libertà individuale, alle diverse concezioni filosofiche e religiose di tradizione orientale per le quali la condizione dell'individuo si subordina all’essere parte della comunità. Può comportare, questa evidenza, una prospettiva di dialogo e di coesistenza pacifica e positiva nelle città e tra le comunità sulla base della comune realtà di esseri umani? Si può prospettare concretamente un’ideale di cittadinanza universale per l’umanità? Gandhi, ma non solo lui, propone il riconoscimento e la tolleranza reciproci come fondamenti del rapporto tra esseri umani e tra cittadini. Fraternità è il principio riproposto più recentemente da Papa Francesco, che ha ricordato: «mentre la solidarietà è il principio di pianificazione sociale che permette ai diseguali di diventare eguali, la fraternità è quello che consente a persone che sono eguali nella loro essenza, dignità, libertà, e nei loro diritti fondamentali, di partecipare diversamente al bene comune secondo la loro capacità, il loro piano di vita, la loro vocazione, il loro lavoro o il loro carisma di servizio».
Le Edizioni Museo Pasqualino saranno presenti con uno stand espositivo
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