In esposizione fino a settembre 2016
Scolari sui banchi della "Classe morta"
di Tadeusz Kantor
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Fino a settembre 2016, il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino esporrà l'installazione Scolari sui banchi della "Classe morta" creata da Tadeusz Kantor nel 1989.
L'opera, per la prima volta a Palermo, fa parte di un insieme di opere che l’artista polacco creò riprendendo lo spettacolo Umarła klasa (La classe morta), che fu messo in scena per la prima volta nel 1975 e rese Tadeusz Kantor famoso in tutto il mondo. L’installazione ripropone i celeberrimi banchi di scuola della classe scolastica, unitamente a 11 manichini che raffigurano gli scolari: una “macchina della memoria”, un “bio-oggetto”, in cui i manichini e i banchi costituiscono un unico organismo.
L'opera proviene dalla Cricoteka di Cracovia con cui il Museo Pasqualino ha avviato dal 2015 un progetto di collaborazione e di scambio. Parallelamente all'esposizione di Scolari sui banchi della "Classe morta" della Cricoteka a Palermo, le opere dello spettacolo palermitano Macchina dell’amore e della morte, prodotto dal Museo Pasqualino e parte della sua collezione permanente, sono attualmente esposte a Cracovia nell'ambito della mostra When Will I Be Little Again? (link all'articolo: Tadeusz Kantor, "Macchina dell'amore e della morte" del Museo Pasqualino a Cracovia ) insieme alle opere dei più importanti artisti contemporanei tra cui Christian Boltanski, Jan Fabre, Tony Oursler, Claus Richter, Franciszka Themerson e Adam Walny.
Tadeusz Kantor (Wielopole Skrzyńskie, 1915 – Cracovia, 1990), personalità poliedrica, è artista, scenografo e regista polacco. Nel 1955 a Cracovia fonda il Cricot 2, considerato una delle più grandi esperienze del teatro europeo del XX secolo. Ideatore di un teatro che distrugge i miraggi dell’illusione, Kantor promuove una rivoluzione permanente in arte, attraverso un radicale rifiuto delle pratiche secolari del teatro e dello schematismo dottrinale per creare opere autentiche, nude, disarmate che indagano i meccanismi della memoria e il rapporto tra memoria e identità, tra realtà e finzione. Kantor assimila e rielabora la lezione teatrale delle teorie artistiche di matrice simbolista, del Bauhaus e dell’Astrattismo ed esplora, sviluppandole e trasformandole, le suggestioni fornite da Witold Marian Gombrowicz e il suo teatro dell’assurdo, da Bruno Schulz, autore del Trattato dei manichini e da Gordon Craig, teorico della supermarionetta.
Con il coinvolgimento di artisti eterogenei, attori non professionisti, poeti, teorici dell’arte, Kantor realizza spettacoli di avanguardia che mettono in discussione il carattere mimetico dell’arte e indagano, riequilibrandolo, il rapporto tra le varie componenti dello spettacolo. “Testo, oggetto, movimento, suono e attore" divengono elementi autonomi non più sottomessi all’interpretazione di un testo e alla rappresentazione della realtà ma indagati separatamente nell’ottica di una opera teatrale totale. I diversi linguaggi artistici non si fondono ma interagiscono facendo del contrasto un efficace strumento di innovazione e umoristica provocazione.
Fino alla metà degli anni Settanta, il Cricot 2 rappresenta sei spettacoli, quasi tutti su testi di Stanislaw Witkiewicz considerato da Kantor un compagno di viaggio nella sperimentazione dei diversi linguaggi. È tra il ‘75 e l’’80 che il Cricot 2 raggiunge fama mondiale con la celebre opera teatrale La classe morta che sarà seguita da Wielopole Wielopole, Crepino gli artisti, Qui non ci torno più, Macchina dell’amore e della morte e Oggi è il mio compleanno.
L'installazione rimarrà in esposizione fino al 15 settembre 2016
Info: 091.328060